Archivio di Stato di Palermo

Via Vittorio Emanuele 31. (Apri Mappa)
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Descrizione

Ospitato nell’ex convento dei Padri Teatini, situato accanto alla chiesa di Santa Maria della Catena, costruito nel 1602. L’edificio conventuale fu utilizzato dal 1812 come ospedale per le truppe britanniche; quindi nel 1844 divenne sede dell’Archivio di Stato. 
La fabbrica mantiene i caratteri della robusta costruzione seicentesca: le aperture hanno cornici piatte e brevi balaustre in pietra; all’interno è un raccolto cortile porticato con archi centrici in pietra sapientemente intagliata. 
L’Archivio di Stato conserva importanti documenti degli archivi notarili, degli organi diplomatici, giudiziari ed amministrativi dal XIII al XIX secolo. 


Tra gli altri antichi documenti uno reca il sigillo della grancontessa Adelasia, moglie del conte normanno Ruggero e reggente fino alla maggiore età del figlio Ruggero II; il documento è datato 1109 ed è uno dei più antichi d’Europa. L’Archivio comprende anche i locali del convento della chiesa della Gancia a cui si accedono da un portale posto sul fianco destro della chiesa. Il convento si sviluppa attorno a due corti. 


Il primo cortile, rettangolare, ha i lati corti a portico; il fronte meridionale conserva archeggiature policentriche della fine del XV secolo; il portico d’ingresso, con archi a pieno centro, è decorato con vivaci affreschi sulla vita dei Francescani. Al centro della corte è posto un pozzo di forme barocche, mentre in fondo a sinistra è stata collocata la campana che un tempo era sistemata nel campanile del convento. Un ampio scalone, costruito nei primi decenni del XVII secolo, conduce ad altri ambienti dell’ex convento, sistemati attorno ad un vasto cortile quadrato. Nel vastissimo dormitorio, stupefacente sia per l’ampiezza che per l’altezza, sono oggi sistemati impressionanti scaffalature a più piani ed una serie di scaffali mobili stracolmi di atti e carteggi.