Castello della Cuba

Corso Calatafimi 110. (Apri Mappa)
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Descrizione

Il termine “cuba” viene dall’arabo “Qubba”, ovvero “cupola”, e fu costruita nel 1180 per il Re Guglielmo II, al centro di un ampio parco che si chiamava “Genoardo” (dall’arabo “Jannatt al-ard”, ovvero “paradiso in Terra”). 

L’uso originale della struttura era quello di padiglione di delizie, ossia di un luogo in cui il re e la sua corte potevano trascorrere ore piacevoli al fresco. La sua forma è rettangolare con, al centro di ogni lato, quattro corpi a forma di torre. Il corpo più sporgente costituiva l'unico accesso al palazzo dalla terraferma. 

I muri esterni sono ornati con arcate ogivali. Nella parte inferiore si aprono alcune finestre separate da pilastrini in muratura. I muri spessi e le poche finestre erano dovuti ad esigenze climatiche, offrendo maggiore resistenza al calore del sole. 

L’interno era diviso in tre ambienti allineati e comunicanti tra loro, ed al centro si possono ammirare i resti di una splendida fontana in marmo, tipico elemento delle costruzioni arabe necessario per rinfrescare l’aria. La sala centrale era abbellita da muqarnas, soluzione architettonica ed ornamentale simile ad una mezza cupola, tipico dello stile arabo. 

Proprio alla Cuba, Boccaccio ambientò una delle novelle del suo Decameron, la sesta della quinta giornata, che racconta la vicenda d’amore tra Gian di Procida e Restituta, una ragazza bellissima rapita per offrirla in dono al re Federico II d’Aragona.