Chiesa del Carmine Maggiore

Piazza del Carmine. (Apri Mappa)
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Descrizione

La chiesa e il Convento dei Carmelitani o chiesa del Carmine Maggiore, sorge nel quartiere Albergheria nel comune di Palermo. Appartenente alla diocesi di Palermo, vicariato di Palermo sotto il patrocinio di Santa Rosalia e di Santa Cristina patrona del mandamento, arcipretura di Palermo, chiesa del Carmine Maggiore.


Il monte Carmelo (הַר הַכַּרְמֶל, Har HaKarmel, Mount Carmel, Wadi ’ain es-Siah) in Palestina, odierno Israele, fin dal tempo dei Fenici nella Bibbia chiamati Filistei, è meta di anacoreti; lassù alcuni cristiani dopo la morte di Gesù dedicano il primo tempio alla Vergine che dal luogo si chiama Madonna del Carmelo o del Carmine. Ma il Carmelo diviene ben presto insufficiente e così molti eremiti devoti alla Vergine emigrano in tutta la Palestina prima, in Egitto ed in tutto l’Oriente poi. Dalla Terra Santa i carmelitani itineranti animati dalla “peregrinatio hierosolymitana” e dalla conseguente spiritualità del cammino, fondano il primo convento in occidente in Sicilia nella città di Messina nel 1235 circa, secolo che vede consolidare l'Ordine carmelitano, nello stesso anno l'Ordine si insedia anche a Palermo. Chiese e conventi della "Famiglia del Carmelo" sorgono nelle principali città dell'intera Sicilia con comunità di frati, di monache di vita contemplativa, di suore con diaconie apostoliche specifiche, da laici carmelitani (istituto secolare, terz'ordine, movimento carmelitano) animati dal “carisma del Carmelo”: seguire Cristo Gesù come “fraternità contemplativa in mezzo al popolo”, su modelli spirituali dell'apostolo Paolo, il profeta Elia e la Madonna.

Le origini della Chiesa risalgono all'insediamento del frati carmelitani a Palermo, provenienti dal Monte Carmelo in Palestina nel 1235. Nel quartiere Albergheria, uno dei cinque quartieri normanni, così chiamato perché ospitò trasferiti o "albergati" da Federico II di Svevia, gli abitanti ribelli di Centorbe e Capizzi, secondo altre fonti potrebbe invece significare “terra a mezzogiorno”, da "Albahar" o "Albergaira". Nella parte centrale del quartiere è ubicato il mercato di Ballarò, nome di origine incerta, probabilmente derivante dal nome di un villaggio arabo nei pressi di Palermo, dal quale provenivano merci pregiate e spezie.